Bangkok, Amore e Odio. Vi spiego perché non ci tornerei!


Voi state leggendo questo articolo per la prima volta, io l’ho già letto e riletto e, ogni volta, mi sono sempre detestata un po’ di più. Vi sembrerò essere la tipica ragazza con la puzza sotto il naso che se non dorme in un Hotel a 5 stelle non si muove da casa ma, ve lo assicuro, non è così. Solitamente cerco di guardare il lavoro positivo delle cose ma, forse convenite con me, quando si idealizza una cosa – una località, in questo caso – talmente tanto è davvero brutto esserne disattesi.
Bangkok è una città che ho sempre sopravalutato, pur non conoscendola. Ho vissuto anni interi nella speranza di poter comprare un volo per la Thailandia, prima o poi. E più il tempo passava più la idealizzavo.

DA COSA È NATA LA MIA PASSIONE PER LA THAILANDIA?

Ho pensato un po’ prima di rispondere a questa domanda. La mia attrazione, più che passione, per la Thailandia è iniziata quando ho scoperto una famosa youtuber che aveva realizzato diversi video sulle bellezze thailandesi. Da quel momento in poi, ho iniziato a informarmi, comprare libri, leggere blog di viaggio e, seppure non avessi alcuna certezza, iniziai anche ad abbozzare un itinerario di viaggio.




QUANDO SI È REALIZZATO IL SOGNO?

Ho comprato il biglietto aereo Venezia-Bangkok nella prima settimana di febbraio 2017 con partenza 2 marzo. Sì, neanche un mese prima. Diciamo che tutti i video visti e le informazioni ricevute mi hanno agevolata nell’organizzazione. 
Il viaggio è durato 20 giorni con tappa a Bangkok, Krabi, Hong Kong e Singapore come ampiamente spiegato nell’articolo Asia: il mio itinerario di viaggio.

bangkok

COSA MI ASPETTAVO DA BANGKOK E COSA HO TROVATO?

Mi aspettavo di arrivare nel fulcro della famigerata “Terra del sorriso” ma, onestamente, io ho trovato solo:
  • gente del posto molto educata ma profondamente stanca per tutto quell’afflusso di gente;
  • negozianti scocciati;
  • tuktukkari (quelli che guidano il Tuk Tuk, il mezzo di trasporto più usato in città) che abbandonano i turisti e li conducono in posti non richiesti (mi è capitato di aver chiesto di fare il giro dei templi ma, nonostante questo, io sia stata condotta in Agenzia per acquistare dei tour e a comprare vestiti nel negozio di suo cugino). Oltre questo, essendo ben coscienti della tipicità del loro mezzo, chiedono prezzi davvero molto alti rispetto al Taxi piuttosto che a Uber (che, secondo me, resta sempre il mezzo di trasporto più competitivo);
  • una delle zone centrali della città che era un vero e proprio inferno per i miei occhi, ma di questo ne ho già parlato abbondantemente nell’articolo Alloggiare a Khao San Road: aspetti positivi e negativi;
  • un caldo quasi soffocante;
  • la frutta: credevo di trovare la frutta più buona del mondo ma mi è piaciuta davvero pochissimo (succo di frutta all’anguria, a parte);  
  • bancarelle sudicie, sporche e per niente invitanti. Se si supera il pregiudizio, però, si possono assaggiare le vere tipicità di Bangkok: il pad thai migliori l’ho acquistato proprio per strada;
  • i contrasti: non è difficile trovarsi davanti a un tempio sfarzosissimo e accanto una baracca in cui vivono 10 persone in 20mq. Dicono che le contraddizioni siano una caratteristica di Bangkok ma a me, onestamente, non mi sono piaciute neanche un po’;
  • gli scarafaggi: in alcune zone di più, in altre meno ma può capitare di vederli uscire dai tombini e cadere dai fili dell’elettricità “a vista” che caratterizzano la città;
  • la naftalina. Stavo per dimenticare la cosa che ho odiato di più. In Thailandia, ma soprattutto a Bangkok, sentirete in continuazione questo “odore”: nelle case, nei templi, sulle persone. Dappertutto. All’inizio sembra una novità, poi disgusta.




COSA MI È PIACIUTO DI BANGKOK?

Nonostante la prima sera avrei preso tranquillamente un aereo che mi avrebbe riportata in Italia, ci sono diverse cose che mi hanno affascinata nel corso dei giorni:
  • la spiritualità dei templi. Non tutti, in realtà: Il Wat Arun, ad esempio, che credevo dovesse essere il più bello in assoluto, mi è piaciuto davvero pochissimo; Il Golden Mount, invece, che non avevo neanche segnato sulla mia agenda tra “i templi da vedere assolutamente” mi ha lasciata esterrefatta. Una lunghissima scalinata immersa nella natura tra statue, incenso e panorami mozzafiato;
  • il Parco Lumphini: un polmone verde immerso nel cuore di Sukhumvit, un quartiere molto popolato di Bangkok conosciuto per accogliere tantissimi hotel prestigiosi nonché il cuore pulsante del commercio cittadino;
  • Il “Pad Thai”, il piatto tipico thailandese composto da spaghetti di soia, verdure, gamberi o pollo, germogli di soia e uova. Ho perso il conto di quanti ne ho ordinati nel giro di una settimana;
  • i Monaci buddhisti: erano dappertutto e incontrarli era sempre bello. Loro sì che regalano sorrisi;
  • lo Sky bar più panoramico della città, il Lebua. Non voglio parlarvi del lusso lussuoso di quell’Hotel perché, onestamente, non è quello che mi ha colpito né tantomeno dei cocktail e delle cene costosissime vista cielo. Voglio parlarvi del panorama. Secondo me è una tappa imprescindibile per chi ama le emozioni forti. Poi vi spiegherò anche come accedervi senza pagare nulla. 🙂

TORNEREI A BANGKOK?

No, la mia risposta è no a meno che non debba fare uno scalo per raggiungere il nord della Thailandia che spero di vedere, prima o poi.
Diciamo che se avessi acquistato quei biglietti d’aereo per visitare solo Bangkok, me ne sarei pentita amaramente. In compenso, però, i miei occhi si sono deliziati con le mete successive. E che mete! 
Cari amici amanti della capitale thailandese, non odiatemi…de gustibus non disputandum est!
Valentina

GUARDA IL MIO VIDEO VLOG  DI BANGKOK

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