Come gestire un travel blog senza viaggiare?

Gestire un travel blog senza viaggiare può sembrare un incubo. In questo caso però, bisogna reagire e lavorare di creatività, in modo da arginare l’ostacolo nel migliore dei modi.

Qualche idea per gestire un travel blog senza viaggiare

Può accadere per i motivi più svariati. Ferie che non ci sono, spese extra improvvise, una gamba rotta e tac, di colpo ci troviamo costretti ad annullare tutti i viaggi che avevamo in programma.

Se non possiamo viaggiare, diventa molto difficile produrre nuovi contenuti per il blog. Contenuti interessanti, intendo. Perché tutti siamo capaci di mettere insieme 300/400 parole e premere il tasto “pubblica”, ma in questo modo non possiamo certo pensare di fare la differenza.

Ovviamente non ho la soluzione certa da offrire, ma ho pensato potesse essere utile condividere la mia personale strategia per gestire un travel blog in un momento in cui siamo a corto di viaggi.

Aggiornare i vecchi articoli

Secondo me, il primo punto su cui concentrarsi consiste nel dare una ventata di freschezza agli articoli più datati.

Io sto intervenendo su tre fronti:

  • validità delle informazioni;

  • controllo dei link;

  • stile di scrittura.

Il punto dello stile è fondamentale. Per esempio, rileggendo i miei vecchi articoli, mi sono accorta che alcuni non mi piacciono affatto. Non c’è da meravigliarsi, aggiungo. Panico da schermo bianco? Ossessione per le parole chiave? Ansia da prestazione? Fatto sta che fino allo scorso anno, ero talmente ingessata da fare tranquillamente concorrenza a Tutankamon, almeno per quel che riguarda la scrittura sul web, perché sulla carta è un’altra cosa.

Quindi ho iniziato a lavorare su questo punto con tanta pazienza, aggiornando un paio di articoli a settimana. Credo che a lungo andare questo lavoro porterà i suoi frutti, perché a nessuno piace leggere articoli datati.

Riprogrammare il calendario editoriale

Questa purtroppo è la conseguenza diretta di essere costretti a casa. Si può agire in 2 step:

  • scegliere i post fattibili da pubblicare a breve termine;

  • realizzare un nuovo calendario editoriale su cui lavorare nel momento in cui si tornerà a viaggiare.

Io ho creato questo secondo calendario editoriale su carta perché in questo modo mi trovo meglio, ma volendo si può realizzare anche al computer, basta un semplice foglio in formato Word.

Gestire un travel blog senza viaggiare: raccontare i luoghi vicini a casa

D’accordo, qui probabilmente sono avvantaggiata. Vivo a pochi chilometri da Roma, quindi dispongo di risorse potenzialmente infinite. Però l’Italia è tutta bella, in ogni regione ci sono dei luoghi meravigliosi da visitare, spesso proprio a due passi da casa nostra. Partiamo da qui per creare nuovi contenuti in un momento in cui non possiamo girare il mondo come vorremmo.

Personalmente sto cercando anche di crearmi il materiale per gli articoli in modo da avere più keywords su cui lavorare.

Supponiamo per esempio di voler scrivere un articolo su Venezia. Allarghiamo la lente di ingrandimento, cercando di variare gli intenti di ricerca della nostra destinazione chiave. Oltre a un classico itinerario a Venezia, potremmo ottenere tante idee correlate. Eccone qualcuna:

  • visitare Venezia spendendo poco;

  • il Rinascimento a Venezia;

  • il Carnevale di Venezia;

  • teatri di Venezia;

  • cosa visitare a Murano;

  • dove mangiare a Burano.

Ecco quindi che da una singola destinazione possiamo ricavare tanti articoli interessanti che ruotano attorno allo stesso argomento ma con un punto di vista diverso.

Scrivere di viaggi mai raccontati

Chi scrive di viaggi, solitamente ha la passione di girare il mondo da prima di approdare sul web. Possiamo provare quindi a raccontare destinazioni di cui non abbiamo mai parlato, che però abbiamo visitato prima di aprire il blog.

Io ho iniziato a farlo con l’Albania. Per ora ho scritto 2 articoli sull’argomento, ma ce ne sono altri in programma, sufficienti per circa due mesi di lavoro, considerando che io scrivo in media un articolo a settimana.

Gestire un Travel Blog senza viaggiare: puntare sui contenuti correlati ai viaggi

Chiaramente, l’anima di un travel blog sono i viaggi. Tuttavia ci sono una serie di sezioni di supporto – se così vogliamo chiamarle – come, ad esempio, la gastronomia e le tradizioni locali che si rivelano altrettanto importanti, perché ci permettono di creare contenuti senza necessariamente parlare delle attrazioni di un luogo. Impariamo quindi a valorizzarle e puntiamo su argomenti extra.

Ad esempio, nel mio blog io parlo anche di slow-living e del lavoro in hotel in ogni suo aspetto, dato che rientra nella mia specializzazione di studi. Questi per me sono argomenti d’oro in quanto mi permettono di scrivere pur restando a casa.

Variare il genere dei contenuti

Mettiamo da parte per un attimo i numeri e la Seo. Per noi che amiamo viaggiare, esiste un piacere sottile nel raccontare a tutto tondo un luogo in cui abbiamo lasciato il cuore, a prescindere da tutto.

Probabilmente nulla ci emozionerà come la narrazione del nostro viaggio, ma se per un periodo siamo costretti a casa, proviamo a spaziare nei contenuti del blog.

Ecco quattro spunti da approfondire.

Musei

L’ho affermato più di una volta. Non ho mai dato la giusta importanza ai musei, ma sono un’ottima fonte di ispirazione. Ad esempio potremmo realizzare un articolo sui musei per bambini in Italia, o sui musei della bambole, o ancora parlare dei musei etnografici. Questi sono solo alcuni esempi per non restare confinati in ambito artistico nel senso classico della parola, ma in Italia abbiamo tanta scelta, quindi possiamo ricavare molto materiale su cui scrivere.

Storia

Partiamo da un esempio pratico. Tutti abbiamo studiato le vicende di Roma, ma quanti conoscono la storia del territorio limitrofo, che pure ha influenzato direttamente le sorti della capitale?

Raccontare approfonditamente la storia di un luogo permette di:

  • differenziarsi dai competitors;

  • intercettare una nicchia diversa dal solito che potremo coltivare nel tempo.

Letteratura di viaggio

Come la storia, anche la letteratura di viaggio rappresenta un potenziale spesso sottovalutato. Certo, parlare di libri non è come viaggiare realmente, ma può essere lo spunto per nuove idee.

Come sfruttare la letteratura per far crescere il nostro travel blog?

  • Possiamo recensire le opere meno conosciute, in modo da fornire al lettore appassionato di letteratura un contenuto interessante;

  • si possono reinterpretare i racconti di viaggio e creare degli itinerari letterari in target con la nostra nicchia.

Interviste

Intervistare un punto di riferimento del nostro settore ci permette di avere maggiore visibilità e proporre una voce diversa rispetto alla nostra.

Ad esempio un paio di mesi fa ho fatto qualche domanda a una coppia che ha deciso di girare l’Italia in bicicletta e l’intervista si è rivelata un successo. Tanto che sto pensando di proseguire con questo esperimento, trattando così alcuni argomenti su cui io non sono efferata ma possono essere interessanti per chi visita il mio blog.

Fare formazione

Risulta superfluo dire di studiare approfittando di un periodo in cui non possiamo viaggiare?

In rete esistono tantissime risorse, anche Valentina offre dei contenuti gratuiti su questo blog, pensati soprattutto per chi si occupa di travel.

Personalmente faccio ricerche anche su YouTube. Per trovare qualcosa di davvero professionale bisogna fare una certa scrematura, ma i video sono comodi perché si possono ascoltare anche mentre siamo occupati a fare altro.

Fare rete con i colleghi

Si parla spesso dell’importanza di creare una rete con i colleghi, ma non sempre abbiamo il tempo di impegnarci seriamente in questo. Ora possiamo approfittarne.

Come?

  • Presentandoci ai blogger con cui vorremmo collaborare, magari proponendoci come guest blogger;

  • semplicemente commentando i loro articoli.

Mi soffermo volutamente su questo secondo punto perché il nostro obiettivo non deve essere necessariamente quello di chiedere qualcosa. Possiamo anche solo farci conoscere lasciando un contributo utile al loro lavoro. Se poi un giorno dovesse arrivare una collaborazione, ben venga, ma non cerchiamo per forza un ritorno di questo tipo. A volte è bello anche solo scambiarsi un’opinione, cresciamo noi e siamo utili agli altri.

Valutare nuove opportunità

Quest’ultimo punto non è collegato direttamente alla gestione di un travel blog in un momento di crisi, bensì ad allargare le nostre prospettive.

Ad esempio, da poco tempo ho iniziato a collaborare con un’azienda che mi ha contattata grazie al blog come ghost writer. All’inizio non avevo preso in considerazione questa possibilità. Lo so, chi scrive vorrebbe sempre firmare i suoi pezzi, però ho valutato quello che è più giusto per me. Grazie a una collaborazione di questo tipo posso gestire tutto da casa ed essere una mamma presente per la mia piccola.

Insomma, gestire un travel blog senza poter viaggiare è complicato, ma rappresenta un’opportunità di crescita perché ci costringe a ripensare totalmente il nostro lavoro. Quindi si, si può fare, almeno finché non riprenderemo a scoprire il mondo.

Avete suggerimenti da aggiungere alla lista?

Articolo scritto da Michela Milani