Festival del Brodetto di Fano: quando la tradizione incontra il presente
Sono ben 15 anni che la città di Fano, nelle Marche, ospita il famoso Festival Internazionale del Brodetto. Io, personalmente, non avevo mai avuto il piacere di esserci né, tantomeno, di visitare la magnifica cittadina che lo ospita. Questa è stata la giusta occasione per tornare a casa con una ricchezza interiore in più.
L’evento si è svolto dal 7 al 10 settembre 2017 presso il Lungomare Simonetti di Fano ed è proseguito, dal 10 settembre al 22 ottobre, con il cosiddetto “Fuori brodetto”.
UNA LUNGA STORIA CHE PARLA DEL MARE ADRIATICO
Il Festival del Brodetto fanese è ambasciatore della cultura gastronomica locale. Vivere questo evento, per due giorni, mi ha permesso di scoprire – nel profondo – l’identità culturale che lo caratterizza e soprattutto, la fierezza di chi la coltiva ogni anno, edizione dopo edizione. È magnifico rendersi conto che dietro a una quattro giorni di eventi e festa ci sia un lavoro durato mesi e mesi, un’organizzazione solida e tanta – tantissima – gente che lavora con dedizione e mera professionalità.
Sono loro, poi, gli attori principali di questa festa: i partecipanti. Chi fa in modo che la fatica dei mesi precedenti abbia finalmente dei frutti, apprezzandoli. Ogni anno, Fano ospita migliaia e migliaia di turisti provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa affezionati alla tradizione del Brodetto fanese. Una tradizione che parla della costa adriatica del nostro meraviglioso Paese. Una tradizione che conserva tutti i ricordi del passato amalgamati con il presente e un occhio al futuro.
BRODETTO FANESE ALLA XV EDIZIONE
Questa, del 2017, è stata la quindicesima edizione del Festival del Brodetto ed è stata popolata da numerosissimi eventi: dallo show cooking alla musica, dai convegni alle lezioni di cucina, dai talk show a una gustosa serata internazionale di cui ti parlerò qualche paragrafo più giù.
Ogni evento organizzato si coniuga perfettamente con il mondo della tradizione marinara e della cultura enogastronomica locale.
LA RICETTA DEL BRODETTO FANESE
“Qual è la ricetta vera del brodetto fanese?”
Mi hanno confermato che è, in assoluto, la domanda più gettonata dal corso della prima edizione sino ai giorni nostri.
La tradizione del Brodetto fa parte della storia di Fano, delle abitudini, della cultura della città e dei suoi abitanti e dell’enograstronomia.
Tra le svariate tipologie di preparazioni, ti riporto quella utilizzata dai pescatori fanesi.
INREDIENTI PER 4 PERSONE:
- 2kg di pesce: canocchia, gattuccio, mazzola, pesce prete, rana pescatrice, razza, pesce san pietro, scorfano, seppia e tracina
- 250g di olio extravergine
- 50g aceto di vino
- 400g acqua
- 130g di doppio concentrato di pomodoro
- 30g di cipolla
- 4g di aglio
- abbondante pepe
- sale q.b.
PREPARAZIONE:
- eviscerare e pulire il pesce
- soffriggere in olio la cipolla e l’aglio tritati
- diluire il concentrato di pomodoro in acqua e aceto aggiungendo il composto al soffrtto
- Aggiungere le seppie e, pian piano, gli altri pesce – tranne le cannocchie
- Salare, pepare e far cuocere per 20-25 minuti
- gli ultimi 5 minuti aggiungere le canocchie
- servire ben caldo
E ci aggiungerei: accompagnato da pane tostato. Una delizia pura!
SHOW COOKING: LA COMPETIZIONE TRA SERBIA E SPAGNA
È stata una serata davvero molto interessante quella dedicata allo show cooking tra Serbia e Spagna. Due nazioni, due tradizioni, due tipologie di cottura, due gruppi di ingredienti differenti.
Serbia, Apatin: questa città è bagnata dal fiume più lungo d’Europa, il Danubio, ed è per questa ragione che il pesce utilizzato per la zuppa è stata la carpa, tipico pesce d’acqua dolce. Tra gli ingredienti, pomodoro, spezie e tanta paprika il tutto cotto con fuochi e paioli posizionati a terra.
Spagna, Valencia: preparazione della famosa Paella ma con una piccola modifica che la rende, ufficialmente, nota come la “Fideuà di Gandia”. Qual è la differenza? Che nella Fideuà viene utilizzata la pasta al posto del riso.
Al termine della preparazione, circa 50 persone hanno avuto il piacere di assaporare i due piatti in un Palabrodetto allestivo nei pressi del palco. Io, per mio gusto personale, ho preferito assaggiare solo la Fideuà che è stata davvero una piacevole scoperta.
LA FESTA CONTINUA: IL FUORI BRODETTO
La bellezza di questo Festival si protrae anche oltre le giornate di festa. Infatti, dal 10 settembre – giornata conclusiva – fino al 22 ottobre è – e sarà – possibile assaporare il Brodetto fanese in tantissimi ristoranti della città a un prezzo molto vantaggioso: €16.
Ho avuto modo di pranzare in due ristoranti che mi hanno presentato due versioni di Brodetto del tutto differenti tra loro sebbene fossero ottime in entrambi i casi. Ma, inutile negarlo, ho una mia preferenza e te ne parlo subito.
Il primo pranzo è stato presso il Ristorante AlMare, molto elegante, dalle forme architettoniche minimali, affacciato sul mare. I piatti tipici della tradizione marchigiana, e lo stesso brodetto, sono rielaborati e composti in maniera stravagante.
Questo è il Brodetto: incustodito all’interno di un ottimo raviolo quasi come se fosse uno scrigno di tradizione perfettamente coniugata al sapore.
Ho pranzato, poi, presso il Ristorante La Liscia da Mr. Ori priva di alcuna rivisitazione anzi, tipicamente tradizionale. Il pane marchigiano, si sa, non è poi così saporito quindi, assaporarlo con il Brodetto credo sia la maniera più eccelsa per renderlo gustosissimo.
BLOG TOUR E ORGANIZZAZIONE
Sono stata inviata al Festival del Brodetto insieme ad altre colleghe giornaliste e blogger molto preparate e professionali che mi hanno permesso di vivere questa esperienza ancora più intensamente.
Nel corso delle due giornate, siamo state condotte alla scoperta di un’azienda vitivinicola – Di Sante – e del Frantoio del Trionfo di Cartoceto con annessa osteria. In entrambi i casi siamo stati accolti con una visita delle strutture e delle fantastiche degustazioni di prelibatezze di produzione propria.
Nel complesso, è stata un’esperienza davvero indimenticabile incorniciata dalle meravigliose colline fanesi e da un mare che, nonostante l’estate fosse agli sgoccioli, bramava ancora un po’ di sole.
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