Il Travel Blogger e l’uso dei social network in vacanza

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente anche tu hai un blog di viaggi o stai pensando di aprirne uno. Non parlo di un blog che assomiglia a un diario segreto, quanto di uno strumento che potrebbe, un giorno, essere il tuo lavoro. Ad ogni modo, sia per i principianti che per i più conosciuti, i social network per blogger sono un ottimo mezzo per veicolare contenuti e aumentare la propria visibilità. Tuttavia, cosa succede durante il periodo delle vacanze? (Perché un travel blogger va in vacanza, vero?) Ecco, allora, la domanda da un milione di dollari: come dovrebbe porsi un travel blogger circa l’uso dei social network in vacanza?

I Travel Blogger vanno davvero in vacanza?

Prima di parlare dell’uso dei social durante l’estate, voglio precisare che personalmente considero quello del Travel Blogger un lavoro a tutti gli effetti. Affascinante, sorprendente ma anche molto faticoso. Purtroppo in Italia questo concetto pare non essere ancora completamente assodato. Tuttavia, è un dato di fatto che, mentre gli altri si rilassano, il Travel Blogger lavora. Scatta fotografie, prepara video, produce contenuti.

Comunque, al di fuori dei lavori retribuiti, esistono sicuramente delle mete dove il blogger si reca per andare in vacanza, esclusivamente per rilassarsi, o per il gusto di esplorare una nuova meta. Una cosa però è certa: se hai la vocazione di raccontare e hai un blog di viaggi, non sarai mai completamente in vacanza. Anche se nessuno ti paga, tu, da vero blogger, non potrai far altro che cercare la vera anima del luogo in cui ti trovi. E raccontarne la storia e le persone. Ma che ruolo hanno in tutto questo i social network?

Travel Blogging e uso (spropositato) dei social

Come dicevo all’inizio dell’articolo, i social network accrescono la visibilità del Blog. Tuttavia, da quando sono entrata nel mondo del blogging, non posso fare a meno di notare come dei social si faccia spesso un uso esagerato.

Mi capita di seguire Travel Blogger “famosi” che postano 5 o 6 volte al giorno sui loro profili social per poi trascurare completamente il Blog. Quel che sembra essere più importante non è il racconto ma l’apparenza.

Ora, in questo momento non parlo da blogger, ma da lettrice. Io ho voglia di conoscere la storia di un luogo, la cucina, scoprine le curiosità e magari gli itinerari più belli. Non mi interessa sapere quante volte il blogger (o la blogger di turno) abbia cambiato il costume durante la giornata. Personalmente, seguo i Travel Blogger che mi ispirano per il loro modo di porsi e di raccontare le destinazioni. Il mio interesse non è proporzionale al numero dei post sui social network, ma alla qualità di ciò che pubblicano.

Io sono del parere che un post ben realizzato, in grado di catturare l’attenzione di chi legge, sia meglio di 5 post al giorno. Non mi piace ritrovarmi la bacheca intasata di notifiche perché il blogger racconta ogni dettaglio del viaggio.

Il Travel Blogger e l’uso dei social media in vacanza

Il post su Facebook, le stories su Instagram, il tweet al momento giusto. Vogliamo parlare poi di Pinterest e Linkedin?

In questo modo, il Travel Blogger rischia solo di perdersi. Per non parlare delle fotografie. Dobbiamo essere belli. Sistemiamo i capelli e tiriamo dentro la pancia. Perché da noi, bellezza fa rima necessariamente con magrezza, spesso a tutti i costi. Ora, non voglio aprire questo capitolo altrimenti scriverei un libro. Il punto è che, personalmente, ho sempre trovato poco credibili quelle foto dove il Travel Blogger appare perfetto, anche dopo aver scalato una montagna sotto un sole rovente. Perché i miei capelli sembrano la testa di un porcospino e il mio viso, arrossato, gronda di sudore dopo aver camminato per 10 chilometri a piedi?

Per questo dico basta a postare ininterrottamente e scattare selfie su selfie. Altrimenti, cosa resta, poi, di quella sospirata vacanza? Includo anche me nel discorso perché la fame di visibilità rischia di essere sempre dietro l’angolo. Avremo solo visto di sfuggita un paesaggio mozzafiato che poi non sapremo davvero raccontare, impegnati a postare continuamente sui social network. Non lo avremo sentito davvero, quel luogo. Al ritorno, scriveremo il nostro articolo con le informazioni sulla posizione geografica e i mezzi per raggiungerlo, ma non potremo descriverne il vento o i colori perché non li ricorderemo.

Allora, in cosa il nostro Blog sarà diverso rispetto a una fredda e scarna guida turistica?

Articolo scritto da Michela Milani

#Inspiration - l'unico progetto, in Italia, ideato per i BloggerPerché dovresti fidarti di me

Mi chiamo Valentina Carbone, sono laureata in Lettere con un Master in Giornalismo e Comunicazione. Da circa 10 anni mi occupo di blogging condividendo le mie esperienze, di viaggio e di comunicazione, sul mio Blog: www.valentinacarbone.it
Nel corso della mia carriera, determinazione e costanza sono stati i miei punti fermi. Tutt’ora, cerco sempre nuove strategie per crescere e offrire materiale utile ai miei lettori. Proprio per questi motivi, negli anni, ho imparato a organizzare la mia giornata di lavoro pur dovendo seguire le esigenze dei miei Clienti, una famiglia e una casa.
Come ci sono riuscita? Per tanto tempo ho appuntato tutto quello che, realmente, ha portato il mio Blog a diventare uno strumento di successo e di lavoro.
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