Ti sei mai chiesto qual è la cosa che realmente cerchi quando fai un viaggio, quando raggiungi una nuova località, quando lasci la tua solita vita per godere dell’imprevisto? Io mi sono posta questa domanda tante, tantissime volte e dopo anni ho capito che l‘essenza dei miei viaggi è sempre stata la condivisione, la relazione, lo scambio di esperienze tra persone di città differenti tra loro. Sai come si chiama questo tipo di turismo? Turismo sociale.

VIAGGIARE NEL PROFONDO CON IL TURISMO SOCIALE

Quindi cos’è questo turismo sociale? Ha a che fare con il viaggio vero e proprio o con un qualche aspetto sociologico da approfondire?

Entrambe le cose, direi. E ti spiego subito il perché.

Il turismo sociale, spesso definito anche come turismo esperienziale, si basa sul contenuto profondo che caratterizza quel particolare viaggio. Sono tante le persone che lo praticano e per motivazioni differenti ma tutte con uno stesso obiettivo: andare oltre l’apparenza di una precisa località turistica e conoscere la gente che ci vive, le loro tradizioni, il loro trascorso e le loro aspettative per il futuro.

VIAGGIARE ANDANDO OLTRE L’APPARENZA

Vi ho già parlato di un meraviglioso portale di turismo condiviso che ho avuto l’onore e il piacere di conoscere qualche mese fa: Joinbed. Se hai voglia di approfondire l’argomento e capire di cosa sto parlando, ti consiglio di leggere l’articolo “Trasforma il tuo soggiorno in un’esperienza turistica, con Joinbed“. 

Grazie a questo sito è possibile trasformare un semplice soggiorno fuori città in una vera e propria esperienza di vita dando la possibilità ai turisti di vivere un momento altrimenti irripetibile. Gli “Host” presenti sul Portale, infatti, oltre a mettere a disposizione un letto e tutte le comodità per soggiornare in maniera piacevole, hanno scelto di condividere con gli ospiti dei momenti indimenticabili.

Ed ecco che ora il significato di turismo sociale prende forma. Sono le persone il fulcro di tutto e con loro anche le relazioni che si creano tra chi cerca e chi dona un’esperienza tipica.

LE ESPERIENZE CHE RESTANO

Ed ecco che il turismo sociale inizia a comporsi molto più di persone e meno di parole. Non servono parole, infatti, per un’esperienza vissuta con la signora Pina, a Roma, che con la sua genuinità e solarità racconta “tutti i segreti e i trucchi per fare un’ottima pasta fatta in casa”.

E vogliamo parlare, poi, dell’esperienza tipica da vivere direttamente in uno studio di tatuaggi? Per tutti gli appassionati, Valentina Granata condividerà tutte le tecniche utilizzate in questa meravigliosa arte che segna sul nostro corpo un momento unico e indimenticabile. Trascorri un giorno con il tatuatore.

E di una vecchia fattoria della fine dell’800 rimessa a nuovo per ospitare clienti da ogni parte del mondo, che ne pensi? A me questa idea fa impazzire dalla voglia di viverla di persone, camminare nella natura, respirare il sacrificio di chi ha creduto fortemente in questa idea per poi vivere un’esperienza assolutamente vera e fuori dal normale. Questa è la Casa del fattore.

Tirando le somme, questa tipologia di turismo esperienziale incarna esattamente il motivo per il quale:

  • raggiungiamo una nuova regione italiana e scegliamo di assaggiare i piatti tipici che propone;
  • ci soffermiamo ad ascoltare nuovi dialetti;
  • chiediamo consigli alla gente del posto;
  • scoviamo ristorantini poco conosciuti ma che rispettano le tradizioni locali;
  • passeggiamo in un paesaggio diverso dal nostro habitat con il mero piacere di conoscere quello che ancora non conosciamo.

Tutto questo è il turismo sociale e Joinbed se ne fa promotore sotto ogni aspetto. Casa che vai, esperienza che fai!

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