Neo mamma Freelance. Si può?
Quando ho scoperto di essere incinta continuavo a farmi questa domanda: riuscirò ad essere una neo mamma freelance? Riuscirò a coniugare la nuova vita con il lavoro? Riuscirò? Riuscirò?
Ammetto che, molto spesso, mi fermavo alla domanda senza cercare di darmi una risposta rincuorata dal fatto che “mancava ancora un po’ di tempo”. Pian piano, però, i mesi passavano e quel momento sembrava essere sempre più vicino.
Come molti di voi sapranno, nella vita mi occupo di gestire questo mio Blog (incentrato prevalentemente sulle tematiche del travel blogging e della comunicazione) e di curare la comunicazione social e web dei miei Clienti. Tutto questo lo svolgo autonomamente da casa, nel mio studio e con il mio amato e fedele Mac.
Durante gli ultimi mesi di gravidanza, lavorare mi ha aiutata a vivere quel momento con estrema spensieratezza. I fastidi si attenuavano da soli perché io ero impegnata a investire tutte le mie forze in altro.
Pensate che in quei mesi ho continuato a viaggiare (Umbria, Sardegna e Trentino), ho continuato a produrre video sul mio canale youtube e – addirittura – ho confluito tutte le mie forze nella realizzazione di un video corso su “Come fare business su Facebook” che mi ha – letteralmente – prosciugata mentalmente e fisicamente. Ma, ti assicuro, non m’è pesato neanche per un solo secondo. Ero felice e questo bastava!
Le ultime settimane sono state le più dure: ho partorito a 41+4 e quindi ben oltre la data presunta del termine. Il pancione era grande, io ero stanchissima e le forze iniziavano a diminuire ma – nonostante ciò – continuavo a liberare la mente lavorando.
Non ero nelle condizioni di “doverlo fare per forza” perché tutti i Clienti sapevano della mia maternità e nessuno mi ha mai dato alcun tipo di pressione, ma ero nelle condizioni di volerlo fare. Per allontanare i pensieri ansiogeni che altrimenti avrei potuto avere.
LAVORO E PARTO
Mi prenderete per pazza ma, il giorno dopo aver partorito, ho chiesto a mio marito di portarmi il portatile in ospedale! 🙂
Fortunatamente avevo una camera singola, la piccola mi permetteva di prendermi del tempo per me e i dolori post-partum sono stati pressocché nulli. E allora, perché no?
Ah, una cosa che ricordo con il sorriso: le ostetriche mi chiedevano sempre se la degente fossi io perché non si capacitavano di come mi fossi ripresa dal trauma del parto. Ma che trauma! Quello è stato il momento più bello di tutta la mia vita! 🙂
Feel positive, diceva qualcuno!
IL RITORNO A CASA
Questo sì che è stato un trauma! 🙂 Ma per questo ho realizzato un video apposito che ti invito a vedere e che trovi alla fine di questa pagina.
Tornare a casa è stato come iniziare a vivere di nuovo, una nuova vita, in un’altra me e in un nuovo ambiente.
I primi 4 giorni in ospedale ci si sente come “ovattate” – passami il termine – perché si hanno mille attenzioni, centinaia di messaggi d’auguri, gente che passa a trovarti, baci, sorrisi, ammmore!
E poi? Quando si torna a casa cosa c’è? Ci sei tu, il tuo compagno e una nuova vita che dipende TOTALMENTE da te. I tuoi ritmi sono scomparsi. I tuoi tempi sono una chimera. Le tue necessità, anche. Bisogna solo rimboccarsi le maniche e iniziare a trovare un equilibrio.
No, non è facile. Non lo è per niente. Scriverlo ora, a distanza di quasi due mesi, mi risulta abbastanza semplice ma i primi giorni non sapevo proprio da dove iniziare. Se non ci si accerchia di persone che ti vogliono bene – ma bene veramente – quei giorni possono rivelarsi davvero un disastro nonché l’inizio di una vera e propria depressione post-partum.
NEO MAMMA FREELANCE
“E il lavoro? Come ti stai organizzando con il lavoro?”
Altra domanda super gettonata tra chi ti ama e anche tra chi vorrebbe sentirsi dire “no, non ce la faccio, ho mollato tutto!”. Col cavolo! Il mio lavoro è la mia forza e lo è stata anche nelle prime settimane di ritorno a casa.
Certo, non sono stata la solita caterpillar di sempre ma mi sono data da fare. Come?
Allattandola sulla ciambella mentre lavoravo al pc.
Sfruttando i momenti passati tra le braccia del papà o dei nonni.
Ricaricando le batterie del mio corpo guardandola negli occhi.
Scegliendo di mandare avanti un progetto piuttosto che lavare – per forza – il pavimento.
Sì, ci sono priorità nella vita e mai come in quel delicato periodo ha rappresentato la verità. L’importante è rallentare e capire che tutto deve essere vissuto con dei tempi differenti. Con i suoi tempi.
LA VERA BELLEZZA
Ci tengo a precisare una cosa, però: il poter lavorare comodamente da casa mi permette di non perdermi nulla.
Ad ogni suo risveglio io ci sono.
Ad ogni suo sorriso c’è il mio di risposta.
Ad ogni sua scoperta c’è il mio sguardo che si emoziona con il suo.
Ed è questo il dono più grande del mio lavoro!
Amo la mia bimba, amo la nuova vita che mi ha regalato e la ringrazierò per sempre per tutto quello che mi sta insegnando.
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Giornata tipo con il pancione
Post partum e Depressione
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