Tour dell’Appennino tosco emiliano tra Reggio Emilia, Parma e Piacenza
L’Appennino tosco emiliano mi ha rivelato paesaggi che non conoscevo e che mi hanno regalato grandi emozioni.
Ecco perché in questo articolo ho deciso di portarti con me tra le provincie di Reggio Emilia, Parma e Piacenza alla scoperta di questa parte di Appennino, del suo patrimonio naturalistico, culturale e, per non farci mancare nulla, anche di quello enogastronomico.
Si parte 😉
PROVINCIA DI REGGIO EMILIA: COSA VEDERE E COSA FARE
Decantata persino da Dante nella sua Divina Commedia, immersa nelle terre del parmigiano reggiano, si erge la Pietra di Bismantova (per la rivista “Focus” una delle montagne più belle della terra).
In effetti è una montagna che colpisce subito per via della sua particolare forma. Da lontano potrebbe sembrare quasi una nave.
Oggi è meta di turismo sportivo, famosa per chi ama arrampicarsi ma piacevole anche per chi vuole raggiungere la sommità della pietra con una passeggiata lungo il sentiero che costeggia la montagna.
Si sale, sì, ma per fortuna una volta ridisceso il sentiero, potrete rifocillarvi al Rifugio della Pietra: un ristorante dove le portate a base di funghi e lo gnocco fritto, tipico di questa parte di Emilia, regnano padroni.
Se dopo la mattinata sportiva, non sarete troppo stanchi, vi consiglio di trascorrere il pomeriggio a Castelnovo né Monti, passeggiando tra le sue viette e, per chi è amante dello shopping, facendo acquisti nei suoi deliziosi negozietti. Continuate la vostra serata con un aperitivo doc all’Enoteca da Geremia dove assaggerete l’erbazzone più buono che abbia mai mangiato.
Proprio di fronte l’enoteca, Geremia ha anche un suo ristorante. Non c’è dubbio che qui i tortelli siano il piatto forte. Imperdibili quelli alla zucca.
Curiosità: questa è la terra del Parmigiano Reggiano, punto all’occhiello della gastronomia emiliana e italiana. Il Parmigiano Reggiano è uno dei pochissimi formaggi realizzati esclusivamente con latte, caglio e sale. Questo vuol dire che non ci sono conservanti e che, quindi, la qualità del latte deve essere eccezionale e la lavorazione assolutamente artigianale.
Se avete modo, vi consiglio di visitare la Latteria Casale di Bismantova, dove potrete osservare la lavorazione del parmigiano reggiano, degustarlo e naturalmente acquistarlo.
PROVINCIA DI PARMA: COSA VEDERE E COSA FARE
Ci spostiamo dalla provincia di Reggio Emilia a quella di Parma, visitando un castello che è un inno ai grandi amori.
Il Castello di Torrechiara è infatti il risultato dell’amore infinito tra Pier Maria Rossi e Bianca Pellegrini. Pier Maria, nonostante fosse già sposato con Antonia Torelli, incontra a Milano Bianca Pellegrini, damigella della duchessa, Bianca Maria Visconti, e se ne innamora follemente. Decide di portarla con sé a Parma e costruisce per lei il Castello.
Una delle caratteristiche più interessanti di questo castello sono le camere affrescate e, in particolare, la camera d’oro, che una volta era la camera da letto di Pier Maria Rossi e Bianca Pellegrini, è opera del pittore bresciano Benedetto Brembo.
E dopo una bella favola d’amore, perché non proseguire immergendovi nella splendida natura dei Parchi del Ducato (cliccando qui, potrete trovare diversi spunti per i vostri percorsi naturalistici)? Da qui potrete continuare il vostro percorso nell’Appennino tosco-emiliano ammirando i laghi che ne fanno parte.
Proprio qui, ho avuto la possibilità di conoscere Sara, una ragazza di Milano che ha lasciato tutto per trasferirsi in questa zona e dedicarsi all’allevamento delle pecore Cornigliesi, una razza originaria proprio dell’appennino parmense e che se non fosse per persone come Sara, sarebbe probabilmente estinta. Oggi infatti le Pecore Cornigliesi fanno parte di un progetto che coinvolge alcuni allevatori locali e che hanno avuto il riconoscimento del presidio slow food.
Consigli: Per un pranzo tipico e davvero delizioso, vi consiglio il Rifugio Bonfanti ai piedi del Monte Caio.
Curiosità: Questa è la terra del Prosciutto di Parma, un’altra di quelle eccellenze italiane di cui andare fieri. Un prodotto che necessita una lavorazione di circa 30 mesi e controlli rigorosissimi per avere la marchiatura. Ho avuto la possibilità di visitare l’Azienda Vescovi Renato, un’azienda a conduzione familiare che produce solo Prosciutto di Parma e Culatta di Lagrimone. Solo quando sei dentro realtà come queste, osservando la cura dei dettagli, l’amore verso la materia prima e verso l’artigianalità della lavorazione, puoi comprendere veramente l’eccezionalità di prodotti come questi, unici e che tutto il mondo ci invidia.
Dove cenare a Schia: camping Schia.
Dove dormire a Schia: Residence Normena.
PROVINCIA DI PIACENZA: COSA VEDERE E COSA FARE
Il nostro percorso nella provincia di Piacenza comincia da uno dei borghi più belli d’Italia: il Borgo di Vigoleno.
Nato come insediamento militare longobardo prima dell’anno 1000, è famoso per il suo rivellino, una sorta di doppia fortificazione, che proteggeva la porta di ingresso al borgo e che è presente in pochissimi altri edifici fortificati.
Vi consiglio di visitare il piano nobile del castello, oggi di proprietà privata, composto da quattro sale affrescate tra cui un teatrino delizioso che ricorda i fasti settecenteschi.
Curiosità: nel borgo è stata girata la fiction Sky “I Borgia”.
Di interesse la Chiesa Pieve di San Giorgio e il Museo degli Orsanti. Sapete che le origini del Circo si fanno risalire proprio agli Orsanti?
Alcuni abitanti di questa zona, alla ricerca di “altro”, viaggiarono per l’Europa vivendo come venditori ambulanti, facendo spettacoli per le strade e, quando si univano in compagnie più grandi, esibivano animali addomesticati tra cui gli orsi, da cui il nome Orsanti.
Fu Maria Teresa Alpi a fondare il museo degli Orsanti. Donna legata al mondo della moda, scenografa e stilista, raccolse tutte le sue conoscenze sugli Orsanti in questo museo che oggi contiene burattini del 600, oltre a pezzi di una rarità storica introvabile.
Da Vigoleno ci spostiamo verso un altro borgo che personalmente ha conquistato il mio cuore: Castell’Arquato.
Raffinato e poetico, Castell’Arquato fu scelto come location per il film cult dell’85: Ladyhawke.
Ma se prima di continuare la visita a Castell’Arquato sentirete un leggero languorino, fermatevi alla Locanda del Verro e, mi raccomando, non fatevi sfuggire i tortelli di castagne ai porcini e lo stracotto al gutturnio. I vostri cinque sensi vi ringrazieranno.
A questo punto sarete pronti per visitare la Rocca Viscontea. Una volta arrivati in cima, ammirate da un lato la piazza principale di Castell’Arquato, dall’altro la Valdarda. Una vera meraviglia per gli occhi e per il cuore.
Nella piazza troverete anche la splendida Chiesa collegiata di Santa Maria Assunta che vi consiglio di visitare perché rivela chicche molto belle come il crocifisso ligneo del 1300 e le cappelle affrescate.
A pochi chilometri da Castell’Arquato, raggiungete Piacenza per un aperitivo sulla terrazza del Grande Albergo Roma, da cui potrete ammirare Piacenza nella golden hour.
Terminate la vostra serata al Ristorante del Ducato, dove potrete gustare piatti tipici piacentini e non solo. I miei must: orecchie di elefante (non vi fate spaventare dal nome 😉) e la giardiniera.
Articolo scritto da Noemi Bengala che ha partecipato al tour per conto di www.valentinacarbone.it
RESTIAMO IN CONTATTO?
Errore: Nessun feed trovato.
Vai alla pagina delle impostazioni del feed di Instagram per creare un feed.
Scrivi un commento