Week-end a Sarajevo: tutto quello che devi sapere.
La storia di questa città, così intensa e drammatica, mi ha sempre attirato: ecco perché, nonostante l’assenza di voli diretti dall’Italia, ho deciso di partire in solitaria per un week-end a Sarajevo.
La capitale della Bosnia mi ha accolto con il candore di un’abbondante nevicata: la neve ammantava le moschee in uno strano contrasto e rendeva più brillante il grigiore dei palazzi dall’architettura comunista.
Cosa vedere a Sarajevo in 3 giorni
Sono partita di giovedì, per rientrate di domenica: un week-end a Sarajevo in compagnia di me stessa.
Il primo giorno può essere dedicato a scoprire la città vecchia, con le stradine acciottolate, i bazar simbolo dell’influenza ottomana e le mosche.
Si parte dalla fontana Sebilj, al centro dell’area denominata Bašcaršija.
Si prosegue poi nella via pedonale Ferhadija, che collega il vecchio e il nuovo. Qui infatti si raggiunge il “Meeting of Cultures”, un punto iconico, che è segnato anche sul selciato della strada e che indica il passaggio tra due mondi e due culture: da un lato i bazar e le mosche della zona di origine ottomana e di religione mussulmana, dall’altra i palazzi di art noveau e i negozi occidentali, simbolo della Mitteleuropa.
Non a caso qui, nell’area di un isolato si concentrano una Moschea, una Sinagoga, una Chiesa Cattolica e una Cattedrale Ortodossa, che evidenziano più che mai il melting pot della città. Non può mancare una sosta al Ponte Latino e al luogo divenuto famoso per avere acceso la miccia della Prima Guerra Mondiale: il punto in cui l’Arciduca Francesco Ferdinando è stato ucciso dal giovante attentatore serbo-bosniaco Princip.
Il giorno successivo suggerisco di prendere parte a una visita guidata che racconti gli anni dell’assedio della città, imprescindibile per capire cos’è Sarajevo oggi.
Le visite portano ai luoghi simbolo, tra cui il tristemente famoso viale dei Cecchini, mostrano anche lo splendore di Sarajevo durante il periodo dei Giochi Olimpici e si concludono con la visita del Tunnel della Speranza, che univa la zona “libera” con quella assediata e che veniva utilizzato per trasportare viveri e medicinali alla popolazione.
Nel terzo giorno a disposizione si può programmare una visita nei dintorni: da non perdere la graziosa Mostar, con il suo ponte vecchio, simbolo della follia umana, distrutto durante la guerra.
Dove mangiare a Sarajevo
Per me Sarajevo si lega indissolubilmente alla parola “Burek”, la tradizionale focaccia ripiena bosniaca.
La ricetta tradizionale prevede un ripieno di carne, ma ne esistono differenti versioni: la Sirnica, ad esempio, ha una deliziosa farcitura al formaggio.
Ci sono diversi locali per provarla. Merita sicuramente la panetteria che si trova proprio in piazza della fontana (non ha un nome, ma è gestita da un signore di poche parole, ma dagli occhi dolci). Altro localino interessante è la Buregdžinica Bosna, che si trova nella via che dalla piazza della fontana va verso la Biblioteca Nazionale (Bravadžiluk 11).
Altri luoghi della tradizione sono le Cevabdzinica. Si tratta di trattorie specializzate in Cevapi, le salsiccette di carne trita speziata che sono il piatto nazionale dei Balcani. Spesso servite all’interno di un pane o con contorno di cipolla, si ordinano “al pezzo”, specificando quindi il numero di salsicce che si desidera avere nel piatto.
Dove dormire a Sarajevo
Se si dorme nel quartiere vecchio, si ha tutto a “portata di piedi”. Qui si trovano piccoli alberghi a gestione familiare che, pur non essendo tra i più economici della città, hanno però il merito di essere molto curati dalla famiglia che li gestisce e di trasmettere un’atmosfera intima, calda e familiare.
Tra tutti, consiglio l’Hotel Noble o l’Old Sarajevo, quest’ultimo proprio nella via del locale per degustare burek, sopra menzionato.
Le catene internazionali e più moderne si trovano, invece, tutte nei viali della parte moderna della città.
Perché dovresti fidarti di me
Mi chiamo Valentina Carbone, sono laureata in Lettere con un Master in Giornalismo e Comunicazione. Da circa 10 anni mi occupo di blogging condividendo le mie esperienze, di viaggio e di comunicazione, sul mio Blog: www.valentinacarbone.it
Nel corso della mia carriera, determinazione e costanza sono stati i miei punti fermi. Tutt’ora, cerco sempre nuove strategie per crescere e offrire materiale utile ai miei lettori. Proprio per questi motivi, negli anni, ho imparato a organizzare la mia giornata di lavoro pur dovendo seguire le esigenze dei miei Clienti, una famiglia e una casa.
Come ci sono riuscita? Per tanto tempo ho appuntato tutto quello che, realmente, ha portato il mio Blog a diventare uno strumento di successo e di lavoro.
Ed ecco che nasce #Inspiration, un progetto completo che comprende una Consulenza privata e una raccolta inesauribile d’ispirazione per tutti coloro che hanno bisogno di cominciare (o continuare) il proprio percorso verso il successo senza mai accantonarlo.
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